" Apro gli occhi e non vedo niente: niente finestre, niente porte. Ricordo che è accaduta una disgrazia e che tutti fuggivano per mettersi in salvo, ognuno come poteva. Quanto a me, non ricordo. " Il museo dell'Hermitage di San Pietroburgo diventa il grande palcoscenico di trecento anni Storia Russa. Non c'è soluzione di continuità tra un'epoca e l'altra, tra un'immagine e l'altra, tutto segue il percorso lineare della storia, come se potessimo attraversare le epoche camminando su quella "linea temporale" che ci facevano disegnare a scuola. La soggettiva proietta lo spettatore nella voce narrante, confusa, catapultata chissà perché al cospetto della Grande e stanca Caterina, in un ballo di inizio ottocento, al tempo della guerra napoleonica, ai giorni nostri, accompagnata da un'eccentrica figura (il marchese De Cutin) che è allo stesso tempo interno ed esterno al passato, dapprima restio ad apprezzare l'arte russa
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Accurata descrizione dei più svariati film