Zoolander (Ben Stiller) è un modello bello quanto stupido.
La sua carriera, nonostante non sappia girare dal lato sinistro e l'espressione monotematica del suo viso è stata sfavillante, tanto da aggiudicarsi, per tre anni di fila, il prestigioso titolo di modello dell'anno.
La marcia trionfale verso il suo quarto titolo di modello viene, però, ostacolata dal giovane modello Hansel (Owen Wilson) che diventa il nuovo divo della passerella.
Zoolander, dopo l'umiliante sconfitta, decide di ritirarsi dal frivolo mondo della moda per dedicarsi a qualcosa di più profondo.
Dopo il ritiro viene contattato dallo stilista Mugatu che gli propone un rientro in grande stile.
Zoolander decide, quindi, di rimettersi in gioco inconsapevole del fatto che lo stilista vuole alterargli la mente in modo da fargli uccidere il primo ministro della Malesia.
Questo è sicuramente uno dei più bei film di Ben Stiller nella doppia veste regista-attore. Infatti, nonostante il tiepido giudizio della critica, ha riscosso un grande consenso del pubblico che lo ha lanciato nella rosa dei più fortunati filmco: Tutti pazzi per Mary, Una notte al museo, Tropic Thunder ecc..
Trailer:
Esilarante scena proclamazione modello dell'anno:
Mi è capitato di vedere il film recentemente e a parte la comicità surreale ed esilarante, il film denuncia, a parer mio, alcuni temi reali che aleggiano intorno al mondo della moda e del mercato della moda: la frivolezza della bellezza e l'illusione della stessa, vedi le espressioni, la stupidità ingenua e delicata dei modelli; la produzione dei capi nei paesi poveri e quindi lo sfruttamento; la stravaganza dello stile, del look, del vivere condizionati da ciò che i media ci propinano ogni giorno. Ma Zoolander è un eroe, così come lo è alla fine anche il suo rivale modello nuovo e che "và un sacco di moda quest'anno". Zoolander si ribella alle leggi della società avida di nuovi stimoli a qualsiasi costo, stringe amicizia con il suo rivale, combatte l'ingiustizia a suon di pose e movenze eccentriche, e vince, vince il male con l'ultima spettacolare travolgente espressione... "e bellissima" dice il cattivo, "quello è il mio figliolo" dice il padre ora orgolioso. Insomma, una bella favola quanto mai attuale e mi sorprende che la critica la abbia sottovalutata. Un saluto.
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