"Tutte le persone che avrei potuto essere si sono assottigliate con il
tempo, e alla fine si sono ridotte a una sola, a ciò che sono. L'uomo
delle previsioni."
David Spritz (Nicholas Cage) è l'uomo delle previsioni di un tg locale.
Da quel momento, si aggira per la città come un arciere metropolitano, conferendo al personaggio un certo "carisma" e la stima da parte dei passanti.
Trailer:
David Spritz (Nicholas Cage) è l'uomo delle previsioni di un tg locale.
Nonostante il meteorologo goda di una buona popolarità e di un ottimo stipendio, vive nella consapevolezza che le previsioni non sono dettate dalla sua competenza in materia, ma solo dall'andamento dei venti.
David è in corsa per ricevere un' importante promozione a livello lavorativo ma, mentre nella sua vita professionale domina un confortante sole, quella affettiva è al centro di un uragano: ha divorziato dalla moglie, vive un rapporto fatto di incomprensioni con i figli e viene visto dal ben più facoltoso padre con freddezza e sufficienza.
L'epilogo del film sembra lieto : l'uomo delle previsione riesce ad ottenere la promozione, ma vive passivamente il suo successo, consapevole di essere uno come tanti, nonostante abbia un posto nel carro dei vincenti.
Verbinski realizza un ottimo film, a tratti comico a tratti drammatico, Nicolas Cage si presta benissimo nella parte dell'uomo medio insoddisfatto della sua vita e da ciò che lo circonda.
La scarsa stima che l'uomo ha nei suoi confronti è estesa anche ai suoi telespettatori: non sono rari i casi in cui all'uomo vengono gettati gli avanzi dei fast food, come lui stesso afferma: "Sempre fast food. Fast food. Merda, la gente preferisce buttare che
finire. È facile... Il sapore non è male, ma non ti fornisce alcun
nutrimento. Io sono fast food."
Paradossalmente, la svolta avviene da quando inizia a girare con un arco per la città, passione che nasce indirettamente ( la figlia cicciona che vuole un arco perché deve usarlo per "Ammazzarci gli uccelli").
Una delle sequenze più riuscite vede David solo, immerso in un freddo e asettico paesaggio innevato, che punta una freccia del suo arco contro un albero avvolto da uno strato di ghiaccio: l'affilata punta che trafigge la strato di ghiaccio per poi penetrare nella corteccia, ha un richiamo fortemente simbolico, sembra voler depurare il personaggio da quello strato di superficialità e frivolezza che lo aveva accompagnato per tutta la sua vita.
Lo stesso protagonista, tirando le somme sulla sua esistenza, in un momento di lucida consapevolezza affermerà: "Tutte le persone che avrei potuto essere si sono assottigliate con il
tempo, e alla fine si sono ridotte a una sola, a ciò che sono. L'uomo
delle previsioni."
Tirando le somme, non stiamo certo parlando di un film oggettivamente bello, però gode di un fascino tutto suo, un pò come David Spritz: non un luminare, non un genio o un artista maledetto ma un uomo medio con qualcosa da raccontare.
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E' un film discreto, anche se, secondo me, la morale dell' "accetta te stesso" è un po' troppo lampante e ripetitiva.
RispondiEliminaForse è proprio questo il bello, pochi riescono a capire i propri limiti ed il protagonista è uno di quelli disincantato anche di fronte alla realizzazione del proprio sogno.
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