Siamo appena reduci dalla vittoria (l'ennesima) sull'Inghilterra.
Per la seconda partita dobbiamo attendere comunque qualche giorno; quale modo migliore per ingannare l'attesa del match?
Ovvio, vedendo i film che orbitano intorno a questo sport .
Ho stilato, quindi, la classifica dei migliori dieci film sul calcio: dai grandi trash anni 80 ad altri film più "ponderati".
Iniziamo!
10) L'ALLENATORE NEL PALLONE
Non stiamo certamente parlano di un capolavoro, ma nel suo genere è ancora capace di farci ridere senza scendere nel ridicolo come il sequel.
Il film ruota attorno ad Oronzo Canà (Lino Banfi), un visionario quanto sprovveduto allenatore, capace di invetarsi schemi tattici più estremi di Zeman.
Tuttavia, è anche
uno dei pochi film italiani con giocatori reali (anche se non giocano mai), riferiment e situazioni verosimili.
Farsi due risate non guasta mai!
9) ECCEZZZIUNALE...VERAMENTE
Altro film italiano, sempre degli anni 80 (precisamente dell'82, Italia campione del mondo per la terza volta), sempre dalle tinte squisitamente trash e che ha avuto un sequel non all'altezza del predecessore (realizzato nel 2006, sarà un caso?).
Stiamo parlando di un film ad episodi, tre per la precisione, che vedono per protagonisti uno juventino, un milanista ed un interista , tutti interpretati da un camaleontico Diego Abatantuono (attore capace anche di calarsi in film del calibrio di Mediterraneo, vincitore del premio Oscar come migliore film strraniero).
Da vedere!
8) SHAOLIN SOCCER
Sembra strano, ma proprio i cinesi (che di calcio ne capiscono ben poco) sono riusciti a realizzare una delle migliori parodie su questo tema.
Più che di tiri, contrasti e colpi di testa sembra che stiamo assistendo a mosse di karate degne del miglior Bruce Lee, ma il risultato finale è un piacere per gli occhi dello spettatore.
Non c’è niente di effettivamente veritiero nelle partite dei monaci Shaolin tranne per il fatto che si svolgono su un campo da calcio.
Visionario!
7) GOAL
Il film è davvero poca cosa, però è probabilmente il più fedele nel narrare e la vita e l'evoluzione di un calciatore di successo: è infatti una trilogia che parte dagli esordi (nel primo), alla consacrazione
Piuttosto realistiche le riprese delle partite mescolate con le immagini di vere partite.
Realistico.
6) BEST
Storia vera (seppur piuttosto romanzata) di uno dei più grandi fenomeni del calcio inglese.
Il vero spettacolo non è offerto dalle azioni di calcio riprodotte nel film, ma è lodevole come riesca a racchiudere e a farci vivere
le atmosfere di un’epoca ormai passata, in cui contava più l'estro e l'imprevidibilità rispetto alla tecnicità e al fisico scultoreo (e tatuato) degli odierni calciatori.
La locandina del film, ripropone uno dei più famosi aforismi del grande George Best, che rende bene l'idea sul carisma della stella del Manchester United : "Ho speso gran parte dei miei soldi per donne, alcol e automobili.il resto l'ho sperperato."
(D)Istruttivo.
5) SOGNANDO BECKHAM
Il quinto film ci parla di questo mondo visto degli occhi di una giovane ragazza indiana (per renderla più discriminata possibile!) .
I genitori vorrebbero che la figlia Jess fosse classica ragazza
indiana: dolce, remissiva e ansiosa di sposarsi e sfornare pargoli.
Ma la ragazza, cresciuta col mito della star
del Manchester United Beckham, vorrebbe soprattutto dedicarsi alla sua più grande passione: giocare a calcio.
Finché la cosa rimane confinata nell'ambito del parco pubblico
non sembrano crearsi problemi.
Ma quando Jules, giocatrice in una
squadra regolare, la vede giocare e la convince ad unirsi al proprio
team, le cose cambiano.
Film dignitosissimo e che, probabilmente, non farà annoiare la vostra ragazza.
Femminista!
4) IL MALEDETTO UNITED
La storia vera dei 44 giorni da allenatore del Leeds United di Brian
Clough, ex giocatore che da allenatore fece storia con il suo carattere particolare e
il suo modo di intendere il calcio giocato.
La carriera di Clough è legata indissolubilmente al suo
assistente Peter Taylor con il quale conduce il
piccolo club del Derby County dalla seconda divisione ai vertici della
Premier League, dove duella con gli odiatissimi rivali del Leeds United (la squadra più forte d’Inghilterra nei primi anni ’70), allenata da Don
Revie.
Quest’ultimo è letteralmente odiato da Brian Clough
per non avergli stretto la mano al termine di un Derby.
Quando Revie viene chiamato ad allenare la nazionale inglese,
Clough diventa il nuovo manager del Leeds United, deludendo con questa
scelta il suo assistente Taylor che si rifiuta di seguirlo in questa nuova avventura. I risultati per Brian Clough saranno
disastrosi.
Il film è un tuffo nel meraviglioso calcio
inglese degli anni ’70, un calcio fatto di passione, romanticismo e cuore più
che di soldi. La storia si può definire nostalgica poiché evidenzia le differenze tra il calcio di
quegli anni e il calcio moderno divenuto ormai un asettico business.
Sicuramente è
uno dei migliori film calcistici in circolazione.
Nostalgico!
3) HOOLIGANS
Siamo giunti ai film che occupano i tre gradini del podio.
Finora abbiamo parlato di film che descrivono il calcio dalla sola prospettiva dei calciatori o dei loro allenatori.
Per rendere la classifica completa non si può non parlare dei tifosi, spesso il dodicesimo uomo nelle partite più difficili, l'impluso che spinge il giocatore a trovare le energie nei momenti più critici.
Detta così sembra un tantino mielosa la questione, quindi mi sembra il caso di tornare con il culo per terra parlando del film Hooligans.
Il protagonista è un bravo ragazzo, che nella vità però subisce le
prepotenze degli altri senza reagire, viene addirittura cacciato da Harvard con l'accusa di
spaccio di cocaina al posto del compagno di stanza.
Decide di trasferirsi da sua sorella a Londra, dove incontra Pitt, e
dopo un approccio non proprio semplice, riesce gradualmente ad essere
accettato da questo, che lo presenterà ai suoi amici; l'essere uno "yankee" non sarà inizialmente un buon biglietto da visita, ma
con varie vicissitudini otterrà la fiducia del gruppo.
Lo yankee imparerà la
legge non scritta della strada, conoscerà i valori dell'amicizia, del
cameratismo nel senso più apolitico e valido che esista fino a
prendere fiducia in se stesso.
Il film non esalta e non scredita la realtà hooligans, la descrive
oggettivamente, sta allo spettatore giudicare.
Ribelle! 2) L'UOMO IN PIU'
Arrivati al secondo film, direi che è giunto il momento di alzare notevolmente l'asticella; va premesso che, probabilmente, il film meriterebbe la prima posizione ma rimane un gradino sotto per il solo fatto che il calcio occupa una spazio piuttosto marginale:
“L’uomo in più” non è soltanto una tattica calcistica (peraltro
realmente applicata da Ezio Glerean, allenatore del Cittadella negli
anni 90), bensì un’intuizione, un' ipotesi di rinascita, la speranza di
essere riconosciuti come persone. “La tattica è il passaggio dal caos
giovanile alla maturità” afferma Sorrentino.
Il film ruota intorno a due uomini: un calciatore ed un cantante i quali non hanno nulla in comune se non il nome, Antonio.
Storie apparentemente staccate ma che si intrecciano tramite un comune filo conduttore: il fallimento che si cela (neanche troppo bene) dietro al mondo dell'apparenza e del momentaneo successo.
Di conseguenza, “L’uomo in più” non è un film sul calcio, né sulla musica melodica. La
trama, ben strutturata anche da un punto di vista narrativo, è “solo”
funzionale ad addentrarsi nell’animo umano, a scoprire cos’altro c’è oltre le apparenze.
Emozionante.1) FUGA PER LA VITTORIA
Il vincitore non poteva non essere questo film!
Diretto dal grandissimo John Huston è il film
che più sapientemente fonde calcio vero con quello recitato.
Il film vede come protagonisti veri calciatori
dell’epoca con l'aggiunta di Michael Caine e Stallone (la differenza sul campo è abbastanza
evidente).
Nel film sono presenti sequenze di gioco perfette, momenti aulici e
altri che sembrano appartenere ad una normale partita di calcio, ad esempio, alcuni goal sono veramente ordinari, il che contribuisce al rendere il tutto più veritiero.
In un campo di prigionia nazista vi sono
diversi ex calciatori tra gli Alleati, che tuttavia continuano ad allenarsi sotto
la guida di John Colby.
Riconosciuto dal Maggiore Karl von Steiner,
quest'ultimo gli lancia una sfida a una partita di calcio a Parigi; un match che non avrà solo un valore
sportivo, ma anche sociale e storico.
John Houston trasforma il drammatico slogan nazista nei campi di concentramento "Il lavoro rende liberi" nel più positivo "Il calcio rende liberi".
John Houston trasforma il drammatico slogan nazista nei campi di concentramento "Il lavoro rende liberi" nel più positivo "Il calcio rende liberi".
E così tanti ex calciatori costretti a indossare una divisa e
lasciare quello che sapevano fare meglio, sfidano i loro aguzzini in una epica partita, che non darà loro la libertà (come avevano premeditato),bensì la soddisfazione di porsi alla pari con chi
li stava umiliando in un campo di prigionia.
Nel cast ci sono diverse
stelle del calcio degli anni '60-'70, tra cui Pelè, autore di una
rovesciata che passerà alla storia del cinema. Non male nemmeno Stallone (anche se il doppiaggio di Amendola esalterebbe le qualità di qualsiasi attore) nel
dare un pò di ironia al solito ruolo di soldato/puglie macho tanto in auge
negli anni '80.
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