Passa ai contenuti principali

Her

" Cara Catherine, sono stato qui a pensare a tutte le cose per cui ti vorrei chiedere scusa. A tutto il dolore che ci siamo inflitti a vicenda. A tutte le cose di cui ti ho incolpato. A tutto ciò che volevo tu fossi e dicessi. Mi dispiace per tutto ciò. Ti amerò sempre perchè insieme siamo cresciuti. E mi hai aiutato a farmi diventare così. Voglio solo che tu sappia...che dei frammenti di te resteranno per sempre in me. E di questo te ne sono grato. Qualsiasi cosa tu sia diventata e ovunque tu ti trovi nel mondo, ti mando il mio amore. Sarai mia amica per sempre. Con affetto, Theodore"
 


In un futuro non troppo lontano dal nostro, scorre, malinconicamente, la vita di Theodore ( Joaquin Phoenix).
L'uomo, lavora presso il sito internet "BeautfulHandwrittenLetters.com" ; in pratica, è pagato per comporre lettere  in base alle esigenza dei propri clienti.
Gli scritti di Theodore, pieni di speranza e buoni sentimenti, fanno da contrasto con il suo stato emotivo: dopo essere stato lasciato dalla moglie, infatti, cade in un profondo stato di depressione, dal quale sembra non riuscire a riprendersi.
La sua vita è circoscritta da un numero limitato di amici ed attività: intrattiene qualche svogliata conversazione con i vicini, fa visita alla figlioccia, gioca ad ambigui videogiochi in 3D e  frequenta chat erotiche.
 
La svolta per uscire da questo mal di vivere, avviene, con l'acquisto di un nuovo OS, molto più evoluto ed interattivo di un normale sistema operativo.
Questo OS, dal nome Samantha (la voce è di Scarlett Johansson) dimostra un'abilità emotiva e sentimentale pari, se non maggiore, a quella di un essere umano.
Le affinità tra i due si tradurrà, successivamente, in una delicata e toccante storia d'amore.


L'opera confezionata da Spike Jonze, è il frutto di una lenta ed accurata gestazione, la stessa sceneggiatura ha richiesto svariati anni prima di essere ultimata ma, il prodotto finale, è veramente di pregiata fattura.
Nulla è lasciato al caso in questo film: i dialoghi sono intensi e emozionanti, la recitazione di Joaquin Phoenix è sublime, sopratutto, pensando che non ha una spalla che lo appoggia durante il film e che la sua metà è artificiale; Scarlett Johansson con la sua voce, riesce a rendere intenso il suo personaggio, passando, dall'iniziale curiosità di voler provare emozioni umane, al successivo sgomento per la sua condizione e per non poter vivere pienamente la sua relazione con Theodore.
Un elemento curioso è rappresentato dalla fotografia pastellata : sembra quasi di essere immersi in una sorta di pubblicità della Apple, i colori vivi e luminosi sembrano cozzare con il buio interiore di persone ormai incapaci di comunicare tra loro.
 Il montaggio, presenta numerosi (seppur brevi) flashback, che riescono a creare un fortissimo senso di identificazione con Theodore: i frammenti, evocati nel ripensare ai momenti d'amore e tenerezza con la moglie , ti entrano dentro, lasciando un retrogusto di malinconia e tristezza.
La vera novità è rappresentata dall'idea di quello che sarà il nostro ipotetico rapporto con la tecnologia, che, è evocato nell'immaginario collettivo come qualcosa di alienante e negativo, mentre, per il visionario Jonze, la tecnologia sarà proprio il mezzo per recuperare gli istinti umani più puri e vivi, come innamorarsi.
Da sottolineare la meravigliosa colonna sonora degli Arcade Fire, con particolare riguardo per la canzone candidata all'Oscar "Moon song"(che ho inserito a fine recensione, dopo il trailer) scritta dallo stesso regista .
Concludo, dicendovi che sarà difficile trattenere le lacrime durante lo struggente finale.
Film da vedere assolutamente.

Trailer:


The Moon song:






Commenti

Post popolari in questo blog

Le trenta frasi più ovvie dei film americani

Diciamolo, i film americani non brillano per originalità di linguaggio. Situazioni, frasi e protagonisti spesso sembrano uscire dalla stessa pellicola.  Al che ti chiedi: ma è un film o la telecronaca di Fifa 98? Qualcuno viene pagato per mettere le stesse frasi ovunque? C'è un giro sotto? Messaggi subliminali per farli entrare nel gergo comune? Nel dubbio: maledetti, figli di puttana! E pensare che oggi era il mio ultimo giorno di servizio!!Passami una ciambella, figliolo, prima che sforacchi il culo di quegli alieni...non mi sento più le gambe, ci rimetterò il mio culo bianco...passatemi il presidente! Ecco le 30 frasi più inflazionate dei film e...God bless America. #1 "é mio figlio! è il mio bambino!" Disse il padre che voleva disconoscerlo un secondo prima. #2 "Figlio di puttana!" Il collega che inizia ad apprezzare l'operato del collega che prima disprezzava. #3 "Oggi è il mio ultimo giorno di servizio." Succede

I dieci film più noiosi e soporiferi di sempre

Dopo la classifica dei film che tolgono il sonno, ecco quelli che te lo restituiranno con gli interessi! Sì quei film che, ti giri e mezza sala è già andata, l'altra metà lotta senza speranza contro la palpebra calante...e tu che non vuoi fare la loro fine....e si accendono le luci! Oppure quelli che, carico di aspettative, ti vedi a casa sul divano con l'uomo/donna della tua vita ma è un attimo e uno dei due crolla sulla spalla dell'altro. Alcuni (e dico solo alcuni) sono davvero dei bei film, ma non c'è caffè che regga, sei destinato a non vedere la fine. 10. Paranormal Activity 1- Oren Peli (2007) Una tizia si sveglia di notte e fissa il fidanzato. Tutta la notte. Ogni notte. Lui piazza una telecamera per riprenderla. Questo fa molto incazzare l'essere oscuro che infesta la casa e la ragazza. Questo fa molto dormire. 9. Avatar (alla seconda visione) - James Cameron (2009) Forse la prima volta al cinema e con gli occhiali 3D e solo con ques

The Lady: quando il trash diventa cult

Forse non avete ancora percepito la rivoluzione nel mondo delle web series che sta avvenendo proprio in Italia. Se pensavate che il fondo dell'italiana dignità l'avessero raschiato via i fratelli Vanzina, sbagliavate. E di grosso. Vuol dire che vi siete persi quell'incredibile perla trash che è The Lady. Scritto, diretto, girato e montato da Lory del Santo. Lei che come poche sa cogliere la fuggevolezza dell'attimo che separa il tamarro dal suo prossimo selfie in palestra. Diciamocelo, il vero punto di forza è la sceneggiatura: di fatto, tra un dialogo in stile "Ammazza, ma chi è quella bonazza?" e " ammazza quanto sei alta, ma che sei 'na giraffa!", vengono inseriti ambigui, quanto fuori luogo, aforismi in genere pensati dalla protagonista del tipo: "Ma perché l’amore non è vero, sincero, semplice, perché sono infelice? Io odio la violenza”. Per farla breve, la serie (10 episodi di ben 10 minuti ciascuno!) ruota intorn