"Dietro ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico"
Dopo Baarìa, Tornatore torna alla regia con un film che segna una sorta di rottura dalle opere precedenti.
Sei David di Donatello e sei Nastri d'argento per la storia incentrata sulla complessa figura di un battitore d'asta inglese molto affermato, Virgil Oldman, magistralmente interpretato da Geoffrey Rush, egocentrico, misantropo, pieno di manie, innamorato dell'arte e dei conturbanti volti delle donne dei dipinti che colleziona.
La chiamata per un incarico da parte una giovane donna, Claire Ibbetson (Sylvia Hoeks) con la quale riesce a comunicare soltanto attraverso un muro, sconvolge le sue certezze.
Intanto, nell'effettuare i sopralluoghi per la valutazione dei beni della ragazza, Virgil si imbatte in meccanismi che sembrano far parte di quello che potrebbe essere un antico e prezioso automa meccanico di Vaucanson.
Intanto, nell'effettuare i sopralluoghi per la valutazione dei beni della ragazza, Virgil si imbatte in meccanismi che sembrano far parte di quello che potrebbe essere un antico e prezioso automa meccanico di Vaucanson.
Il mistero che circonda la villa e la ragazza lo trascina in una relazione in continuo mutamento, piena di ombre.
Un thriller appassionante, con una regia elegantissima, dal canone hitchcockiano, ma con qualche punto debole.
Un thriller appassionante, con una regia elegantissima, dal canone hitchcockiano, ma con qualche punto debole.
L'architettura del giallo, la cura dei dettagli, la scelta dei colori, il tagli delle inquadrature sono la fine cornice della messa in moto di una suspance crescente, ma che si affievolisce ben presto quando l'enigma principale sembra risolto.
Il gioco si regge sulla dialettica autenticità - falsità, apparenza- realtà, verità - tradimento e corre sul filo della questione della simulazione.
Il gioco si regge sulla dialettica autenticità - falsità, apparenza- realtà, verità - tradimento e corre sul filo della questione della simulazione.
Il tutto sottolineato dalle magnifiche musiche di Ennio Morricone, le cui note fanno da perfetto contrappunto alle scene.
Sullo sfondo la celebrazione dell'arte, dell'estasi che si prova davanti ai più grandi dipinti.
Estasi personificata nell'iper caratterizzato Oldman, che riesce a catturare con uno sguardo tutta l'essenza degli oggetti del suo amore, gli unici a cui riesce ad aprirsi, ma è incapace di relazionarsi con gli altri.
La sua diffidenza, manifestata dalla sua insopprimibile esigenza di indossare dei guanti per evitare il contatto con le persone e le "cose che toccano", lo porta a chiudersi in un freddo mondo avulso da sentimenti, ad ammirare la figura della donna, ma a non riuscire a guardarne una negli occhi.
Sullo sfondo la celebrazione dell'arte, dell'estasi che si prova davanti ai più grandi dipinti.
Estasi personificata nell'iper caratterizzato Oldman, che riesce a catturare con uno sguardo tutta l'essenza degli oggetti del suo amore, gli unici a cui riesce ad aprirsi, ma è incapace di relazionarsi con gli altri.
Il cambiamento a cui lo porta l'interesse per il mistero generato da Claire che muta in amore verso la donna stessa, nel suo delirio incarnazione somma di tutte le donne dei suoi quadri, è radicale. Oldman è scosso in tutta la sua figura artificiosamente costruita, ma allo stesso tempo si perde. Ad attenderlo dietro l'angolo, lo spettro della follia.
Sylvia Hoeks riesce a rendere le complesse sfumature dell'instabile Claire passando in un attimo dall'euforia all'isterismo, al pianto e alla rabbia.
Gli altri personaggi, come l'amico Billy (Donald Sutterland) con cui ordisce truffe alle aste e il restauratore-tuttofare Robert (Jim Sturgess) sono appena abbozzati e poco convincenti, apparentemente piccoli pezzi dell'ingranaggio che muove la vicenda.
Lo spettatore è trascinato insieme a Virgil nei meandri dell'enorme villa della ragazza e nelle ombre che nasconde, peccato che, risolto uno degli enigmi, la tensione sfumi per troppo tempo e sia difficile poi recuperarla con il colpo di scena finale.
Colpisce l'ultima scena, immaginifica rivelazione dell'ingranaggio sotteso all'intera storia.
Colpisce l'ultima scena, immaginifica rivelazione dell'ingranaggio sotteso all'intera storia.
Tuttavia, nonostante il fascino che può suscitare, si ha la sensazione che manchi qualcosa.
Un quadro classico, formalmente ineccepibile che non riesce ad andare oltre la tela.
Trailer:
Frasi:
- "Vivere con una donna è come partecipare ad un'asta. Non sai mai se la tua offerta è la migliore."
- "Anche in un falso d'arte c'è qualcosa di vero."
- "I sentimenti umani sono come le opere, si possono simulare."
- "La massima forma di perversione sessuale è la castità."
- "L'ammirazione che nutro per le donne è pari al timore che ho sempre avuto di loro e alla mia incapacità di comprenderle."
- "Gli ingranaggi sono come le persone, a furia di stare insieme prendono le sembianze reciproche."
- "Suppongo che nutrire un certo interesse per una persona generi necessariamente l'ovvia convinzione che sia bella."
- " Amare la pittura e saper brandire un pennello, non basta a diventare artisti. Ci vuole un mistero che tu non hai mai posseduto."
Curiosità:
- Nel film sono presenti citazioni di numerose opere d'arte: il ritratto che Oldman fa restaurare è una copia del Ritratto di fanciulla di Petrus Christus; tra le opere di cui fa una valutazione c'è una Nascita di Venere di William-Adolphe Bouguereau; tra i ritratti di donne nella sua camera-cassaforte, i più celebri di Raffaello, Tiziano, Lorenzo Lotto, Goya, Ingres, Modigliani.
- L'automa meccanico di cui Virgil trova i pezzi è di Jacques de Vaucanson, il primo artista a cui venne riconosciuta la realizzazione di un automa perfettamente funzionante.
- La nana del bar davanti a villa Ibbetson è un omaggio a Fellini.
- La trama ricorda l'opera pirandelliana Diana e La Tuda in cui è rappresentato il dualismo tra la forma/statua e la vita/modella.
Un quadro classico, formalmente ineccepibile che non riesce ad andare oltre la tela.
Trailer:
- "Vivere con una donna è come partecipare ad un'asta. Non sai mai se la tua offerta è la migliore."
- "Anche in un falso d'arte c'è qualcosa di vero."
- "I sentimenti umani sono come le opere, si possono simulare."
- "La massima forma di perversione sessuale è la castità."
- "L'ammirazione che nutro per le donne è pari al timore che ho sempre avuto di loro e alla mia incapacità di comprenderle."
- "Gli ingranaggi sono come le persone, a furia di stare insieme prendono le sembianze reciproche."
- "Suppongo che nutrire un certo interesse per una persona generi necessariamente l'ovvia convinzione che sia bella."
- " Amare la pittura e saper brandire un pennello, non basta a diventare artisti. Ci vuole un mistero che tu non hai mai posseduto."
Curiosità:
- Nel film sono presenti citazioni di numerose opere d'arte: il ritratto che Oldman fa restaurare è una copia del Ritratto di fanciulla di Petrus Christus; tra le opere di cui fa una valutazione c'è una Nascita di Venere di William-Adolphe Bouguereau; tra i ritratti di donne nella sua camera-cassaforte, i più celebri di Raffaello, Tiziano, Lorenzo Lotto, Goya, Ingres, Modigliani.
- L'automa meccanico di cui Virgil trova i pezzi è di Jacques de Vaucanson, il primo artista a cui venne riconosciuta la realizzazione di un automa perfettamente funzionante.
- La nana del bar davanti a villa Ibbetson è un omaggio a Fellini.
- La trama ricorda l'opera pirandelliana Diana e La Tuda in cui è rappresentato il dualismo tra la forma/statua e la vita/modella.
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