Passa ai contenuti principali

100 post- Un incontro con..


Vogliamo celebrare il nostro centesimo post con il racconto di un incontro particolare.
Il 12 e 13 novembre, al Teatro Lauro Rossi di Macerata, è andato in scena Lo zio Vanja di Anton Cechov, regia di Marco Bellocchio, con Michele Placido, Sergio Rubini, Anna Della Rosa.
Lo zio Vanja è tra i capolavori indiscussi di Cechov: il dramma si svolge nella tenuta in campagna di
Vanja (Sergio Rubini) e sua nipote Sonja (Anna Della Rosa). La loro vita rurale viene scossa dall'arrivo del vecchio professor Serebrjakov (Michele Placido), cognato di Vanja e padre di Sonja, e della bella e giovane seconda moglie Helene (Lidiya Liberman), di cui tutti si innamorano perdutamente.

La convivenza farà piombare tutti in uno stato di pigra indolenza che li porta all'esasperazione, fino a far uscire vecchi e segreti rancori.

Marco Bellocchio (definito dallo stesso Placido: registra teatrale e anticonformista) e la magnifica interpretazione degli attori sono riusciti a rendere quell'atmosfera sospesa, vagamente inquietante, quel sentimento abulico e in attesa di catastrofe dei personaggi che caratterizza l'opera.

Il legno chiaro che domina la scenografia sembra essere la trasposizione immaginifica dei sentimenti che aleggiano intorno ai protagonisti: indifferenti fuori, ma tumultuosi dentro.

Il 13, presso la Civica Enoteca Maceratese, il cast ha incontrato il pubblico. Noi eravamo lì.
Gli attori hanno raccontato come hanno vissuto l'interpretazione dei loro personaggi.
Una tra le cose più interessanti della conferenza, è stato apprendere che l'attrice che interpretava la balia (Maria Lovetti), è stata scelta dal regista perché attrice non professionista, proprio per dare al personaggio la naturalezza che cercava.
L'Enoteca, alla fine, ha offerto a tutti un calice di vino, dandoci la possibilità di parlare a tu per tu con gli attori.

Abbiamo iniziato da Michele Placido chiedendogli perché avessero scelto proprio Lo Zio Vanja: "Primo perché è un'opera che piace a tutti, agli attori e al pubblico. Poi perché è un dramma molto attuale. Basti pensare alle parole di Astrof (il medico, interpretato da Pier Giorgio Bellocchio) quando si lamenta della tendenza umana a distruggere tutto quanto, in particolare il loro habitat. Un discorso che era valido cent'anni fa, figuriamoci adesso!".


Ci siamo poi rivolti a Sergio Rubini, la cui commovente interpretazione ci ha colpito in particolare, e gli abbiamo chiesto come è stato entrare nelle pieghe di un testo come quello cechoviano e in un personaggio così complesso. "Non è che mi piaccia molto entrare in un personaggio così doloroso.
Certo il teatro è un'esperienza corale, forse nel cinema il personaggio è più tuo, te lo senti più addosso. E poi, prima di salire sul palco, non mi va mai!"
Emozionatissimi gli abbiamo detto di averlo rivisto ultimamente ne
L'intervista di Fellini, nel quale interpretava se stesso, allora ventenne: "Quella è stata una grande esperienza" e ci ha lasciati con una stretta di mano.
Purtroppo non siamo riusciti a complimentarci con Anna della Rosa- la ricorderete nel ruolo della "ragazza esangue" ne La Grande Bellezza di Sorrentino- davvero bravissima nel ruolo di Sonja.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le trenta frasi più ovvie dei film americani

Diciamolo, i film americani non brillano per originalità di linguaggio. Situazioni, frasi e protagonisti spesso sembrano uscire dalla stessa pellicola.  Al che ti chiedi: ma è un film o la telecronaca di Fifa 98? Qualcuno viene pagato per mettere le stesse frasi ovunque? C'è un giro sotto? Messaggi subliminali per farli entrare nel gergo comune? Nel dubbio: maledetti, figli di puttana! E pensare che oggi era il mio ultimo giorno di servizio!!Passami una ciambella, figliolo, prima che sforacchi il culo di quegli alieni...non mi sento più le gambe, ci rimetterò il mio culo bianco...passatemi il presidente! Ecco le 30 frasi più inflazionate dei film e...God bless America. #1 "é mio figlio! è il mio bambino!" Disse il padre che voleva disconoscerlo un secondo prima. #2 "Figlio di puttana!" Il collega che inizia ad apprezzare l'operato del collega che prima disprezzava. #3 "Oggi è il mio ultimo giorno di servizio." Succede

I dieci film più noiosi e soporiferi di sempre

Dopo la classifica dei film che tolgono il sonno, ecco quelli che te lo restituiranno con gli interessi! Sì quei film che, ti giri e mezza sala è già andata, l'altra metà lotta senza speranza contro la palpebra calante...e tu che non vuoi fare la loro fine....e si accendono le luci! Oppure quelli che, carico di aspettative, ti vedi a casa sul divano con l'uomo/donna della tua vita ma è un attimo e uno dei due crolla sulla spalla dell'altro. Alcuni (e dico solo alcuni) sono davvero dei bei film, ma non c'è caffè che regga, sei destinato a non vedere la fine. 10. Paranormal Activity 1- Oren Peli (2007) Una tizia si sveglia di notte e fissa il fidanzato. Tutta la notte. Ogni notte. Lui piazza una telecamera per riprenderla. Questo fa molto incazzare l'essere oscuro che infesta la casa e la ragazza. Questo fa molto dormire. 9. Avatar (alla seconda visione) - James Cameron (2009) Forse la prima volta al cinema e con gli occhiali 3D e solo con ques

The Lady: quando il trash diventa cult

Forse non avete ancora percepito la rivoluzione nel mondo delle web series che sta avvenendo proprio in Italia. Se pensavate che il fondo dell'italiana dignità l'avessero raschiato via i fratelli Vanzina, sbagliavate. E di grosso. Vuol dire che vi siete persi quell'incredibile perla trash che è The Lady. Scritto, diretto, girato e montato da Lory del Santo. Lei che come poche sa cogliere la fuggevolezza dell'attimo che separa il tamarro dal suo prossimo selfie in palestra. Diciamocelo, il vero punto di forza è la sceneggiatura: di fatto, tra un dialogo in stile "Ammazza, ma chi è quella bonazza?" e " ammazza quanto sei alta, ma che sei 'na giraffa!", vengono inseriti ambigui, quanto fuori luogo, aforismi in genere pensati dalla protagonista del tipo: "Ma perché l’amore non è vero, sincero, semplice, perché sono infelice? Io odio la violenza”. Per farla breve, la serie (10 episodi di ben 10 minuti ciascuno!) ruota intorn