Aurora (Shirley McLaine) è rimasta vedova in giovane età ed è madre possessiva e apprensiva di Emma (Debra Winger). Il loro rapporto è spesso tormentato, ma simbiotico.
Madre e figlia hanno infatti due caratteri molto differenti: il rigido ed insofferente approccio alla vita di Aurora cozza spesso con la genuinità a tratti superficiale con cui Emma conduce le sue scelte di vita.
Tra i vari motivi di contrasto, a predominare è quello del futuro marito di Emma, Flap, insegnate squattrinato con cui avrà in futuro tre figli e a causa del cui lavoro sarà costretta a trasferirsi in un'altra città.
Aurora non si è mai risposata e continua a rifiutare i suoi corteggiatori, finché al compimento dei suoi 50 anni, non cede alle avances del vicino Garreth (Jack Nicholson), un ex astronauta alcolizzato e donnaiolo, l'estremo opposto della rigida Aurora.
I due intrecciano una tenera relazione, ma Garreth, accortosi di quanto la donna tenga a lui, si spaventa perché non si sente ancora pronto a legarsi.
Nel frattempo, Emma, sospettando che il marito la tradisca con una sua allieva, inizia, senza passione, una relazione passeggera con un direttore di banca.
La scoperta di un tumore maligno di Emma, durante una visita di controllo, sarà la tragica occasione per riunire la famiglia e sanare le vecchie incomprensioni.
Garreth, ricevuta la notizia, si riavvicina ad Aurora, ormai consapevole di amare solo lei e di voler abbandonare la sua sterile esistenza da scapolo.
Il dolore che pervade l'ultima parte del film non scende nel patetico, ma resta sempre un flebile barlume di qualcosa di positivo oltre la sofferenza.
Una storia commovente, la cui riuscita è dovuta alla straordinaria interpretazione di Jack Nicholson e Shirley McLaine che è valsa ad entrambi l'oscar.
Il regista James L. Brooks stravolge e riadatta, a suo piacimento, il libro di Larry Mcmurty (premio Pulitzer e sceneggiatore da oscar de I segreti di Brokeback Mountain), inventando il personaggio di Garreth. Personaggio inizialmente cucito addosso a Burt Reynolds che rifiutò la parte, fruttando l'oscar a Jack Nicholson che ne otterrà un altro, vent'anni dopo, grazie allo stesso Brooks per la pellicola Qualcosa è cambiato.
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