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Midnight in Paris

"Mi chiedo come possa qualcuno realizzare un libro, un dipinto, una sinfonia o una scultura che competa con una grande città. Non ci si riesce, ci si guarda intorno e ogni strada, ogni boulevard sono una speciale forma d'arte e quando uno pensa che nel gelido, violento, insignificante universo esiste Parigi, esistono queste luci...da lassù nello spazio uno può vedere queste luci, i caffè la gente che beve e che canta..per quanto ne sappiamo Parigi è il posto più cool dell'universo!"
La città più romantica del mondo è protagonista della pellicola insieme a Gil Bender(Owen Wilson), sceneggiatore nevrotico e melanconico, in vacanza con la ricca e viziata fidanzata Inez(Rachel McAdams) e i futuri suoceri.
Non ne può più di fare lo "scribacchino" di Hollywood, vorrebbe mollare tutto e trasferirsi nella città dei suoi sogni per dedicarsi alle sue aspirazioni letterarie, nonostante Inez faccia di tutto per scoraggiarlo.
A passeggio per la città in cerca di ispirazione per il suo libro, allo scoccare della mezzanotte, Gil si vede offrire un passaggio su una macchina d'epoca sbucata all'improvviso.
Quell'auto lo trasporta in un posto magico: la Parigi dei ruggenti anni '20.
In un attimo vede realizzarsi il suo sogno impossibile: vivere in quella che considera l'età dell'oro e, soprattutto, avere la possibilità di dialogare con i suoi idoli di sempre: la génèration perdue.
Francis Scott Fitzgerald con la sua irrequieta moglie Zelda, Cole Porter che suona Let's Do It alle loro feste, Ernest Hemingway che gli da consigli fraterni e lo presenta alla grande Gertrude Stein (Kathy Bates) che lo aiuterà nella stesura del suo libro, Pablo Picasso e la sua belle amante Adriana (Marion Cotillard) di cui Gil si innamora perdutamente.
Ogni notte, a mezzanotte, Gil entra in quel mondo relegato nel mito, in quell'olimpo artistico da cui non vorrebbe mai uscire. Finché una sera, dopo l'ennesima festa (surrealista), si ritroverà con Adriana su una carrozza che li conduce in quella che è per lei, donna dei roaring, l'età dell'oro: la belle époque.
Solo davanti alla volontà di Adriana di restare allo sfavillante Maxim's ottocentesco insieme ai vari Gauguin, Degas, Toulouse Lautrec, si rende conto che vivere nell'esaltazione del passato è come vivere sotto l'inebetente effetto di un anti-depressivo.
È tempo di uscire dal brumoso stato onirico ed affrontare la realtà, prendere le redini della sua vita e passeggiare per i piovosi boulevard parigini, finalmente libero di essere chi ha sempre voluto essere.

Woody Allen si innamora delle grandi città e le celebra con la sua arte.
Ogni film è una dichiarazione d'amore per i suoi luoghi del cuore: New York (Manhattan) e Venezia (Everybody says I love you) su tutte.
Parigi è una sinfonia di colori, suoni, follie, pura poesia architettonica e atmosferica. Sembra che lì tutto possa accedere, anche spostarsi liberamente da un epoca all'altra: basta entrare in un bistrot, un vicoletto ed ecco esplodere la magia.
La colonna sonora ben scelta (Allen è egli stesso musicista jazz) che accompagna i personaggi tra le vie parigine coinvolge e lascia addosso una sensazione di beata pienezza.
I dialoghi taglienti (da Oscar) sono una continua citazione che sa divertire con arguzia.
Chi ama Hemingway e Fitzgerald, il trio surrealista Dalì - Buñuel - Man Ray, Cole Porter, non può non amare questa pellicola.
Il lettore sognante si ritrova immediatamente nei panni di Gil e prova le sue stesse emozioni a vedere parlare i suoi amati scrittori.
L'incessante Festa mobile si scatena dinanzi allo spettatore.
Allen piega lo spazio-tempo per proiettarci in un mondo ovattato fatto di feste, luci e bistrot affollati da intellettuali e artisti, dove si cammina esclusivamente a ritmo di charleston e l'unica preoccupazione sembra essere come organizzare la festa della sera dopo.

Una celebrazione di quegli anni che è metafora della perenne condizione dell'uomo. Mai felice nel posto che abita, insoddisfatto, sente mancarsi qualcosa, sente un'inspiegabile e insopprimibile nostalgia per qualcosa che non c'è più, ma che non ha mai avuto. Si rifugia nel mondo immaginario che si è costruito o che gli viene proposto come ideale di vita e rifiuta il contatto con la realtà. L'uomo si sente inadatto, la sua esistenza non rispecchia il modello che si è prefigurato, da qui l'ansia, la nevrosi, la fuga in un altro tempo.
Quello che per noi amanti della generazione perduta è l'età dell'oro, per coloro che la vivono non è altro che l'insoddisfacente vita di tutti i giorni e quella che pensano sia l'Age d'or, la belle époque, è, a sua volta, per i suoi abitanti insopportabile, poiché a loro volta pensano che sarebbero stati più felici nel Rinascimento e così via..creando una catena incessante che può spezzarsi solo con la profonda consapevolezza di sé e del proprio ruolo in quest'esistenza che sembra dare solo affanno.
Sin da Seneca sappiamo che cambiare tempo e spazio non ci porterà a risolvere il nostro male, perché ce lo portiamo sempre appresso, dovendo convivere con la sua causa: noi stessi.
Gil è affetto in pieno da questo malessere e Owen Wilson sa renderlo bene, tanto da valergli la candidatura al Golden Globe come miglior attore protagonista. Interpreta Woody Allen stesso: come lui balbetta, trasuda insicurezza, gesticola freneticamente, si muove come si muovono i suoi turbamenti interiori.
Cast stellare adatto al contesto.
Meno convincente la partecipazione dell'ex prémiere dame Carlà, inconsueta guida turistica.



Frasi del film

- Non esiste al mondo una città come questa

- Il passato non è affatto morto, anzi non è neppure passato!

- Nessun soggetto è terribile se la storia è vera e se la prosa è chiara e onesta e se esprime coraggio e grazia nelle avversità.

- La mia opinione è che lo odio. Se è brutto lo odio perché odio la brutta prosa, se è buono sono invidioso lo odio ancora di più. Non chiedere mai il parere di un altro scrittore.

- Che Parigi esista e qualcuno scelga di vivere in un altro posto, sarà sempre un mistero per me.


-Non scrivi mai bene se hai paura di morire.

- Hai mai fatto l'amore con una vera meraviglia di donna? E quando fai l'amore con lei senti una vera e bellissima passione e almeno per quel momento dimentichi la paura della morte?

- Io penso che l'amore vero e autentico crei una tregua dalla morte. La vigliaccheria deriva dal non amare o dall'amare male, che è la stessa cosa. E quando un uomo che è vero e coraggioso guarda la morte dritta in faccia, come certi cacciatori di rinoceronti o come Belmonte che è davvero coraggioso, è perché ama con sufficiente passione da fugare la morte dalla sua mente. Finché lei non ritorna, come fa con tutti. E allora bisogna di nuovo far bene l'amore.

- Venti del passato si chiamava il negozio e i ricordi erano la sua mercanzia. 
Quello che per una generazione era prosaico e addirittura volgare, col semplice passare degli anni si era trasformato in qualcos'altro che era allo stesso tempo magico e vintage. 

- Non riesco a decidere se Parigi sia più bella di giorno o di notte.

- Penso meglio sotto la doccia, i miei pensieri si ionizzano!

- Io ci vedo un rinoceronte!

-T. S. Elliot? Il canto d'amore di Prufrock è il mio mantra! Al contrario del suo Prufrock che misurava la vita con un cucchiaino da caffè, da dove vengo io la gente misura la vita col cucchiaino da cocaina.

- Scrive e riscrive e riscrive ciò che ha scritto. Picasso non lasciava mai lo studio, dice.

- Compito dell'artista non è di soccombere alla disperazione, ma di trovare un antidoto per la futilità dell'esistenza.

Trailer



Premi e nomination

Oscar 2012:

Oscar per la Migliore sceneggiatura originale
Nomination:
- Miglior film
- Miglior regia
- Miglior scenografia

Nastro d'argento 2012

Nomination Miglior film extraeuropeo

Golden Globes 2012

Golden Globe per la Miglior sceneggiatura
Nomination:
- Miglior regia
- Miglior film brillante
- Miglior attore in un film brillante

Bafta - British Academy of Film and Television Art 2012
Nomination Miglior sceneggiatura originale
                           

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