Nel futuro è impossibile far sparire un cadavere, quindi la criminalità organizzata spedisce indietro nel tempo le sue vittime.
Qui entra in gioco il protagonista. Joe è il più giovane e arrogante tra i looper che crede che il killer sia un lavoro come un altro per evitare la miseria.
I looper sono sicari che si occupano di far fuori le persone che gli si materializzano davanti legate e incappucciate, far sparire il loro cadavere e incassare i lingotti d'argento. Unica regola: mai farsi sfuggire il bersaglio, pena la morte.
Viaggiare nel tempo è un crimine talmente grave che i cattivi del futuro devono far sparire ogni traccia, compreso il looper che si vede arrivare, ad un certo punto il suo se stesso proveniente dal futuro, incassa i lingotti, d'oro per l'occasione, e si gode la vita per altri trent'anni, poi, a sua volta, verrà rimandato indietro e ucciso dal se stesso del passato.
Generando un infinito "loop".
Un giorno a Joe scappa un obiettivo: il Joe del futuro che vuole uccidere, ancora infante, colui che nel futuro sta creando il terrore e chiudendo tutti i "loop" prima del tempo (cioè mandando indietro i looper del 2072 per essere uccisi dai loro stessi del 2044).
Joe dovrà fare i conti con la mafia con se stesso e con il proprio futuro.
Una distropia con atmosfere grigie e una città fatta di baraccopoli e grattacieli, non eccessiva, anzi piuttosto realistica, dove la legge la fa chi è armato, scandita dal ticchettio costante dell'orologio d'oro di Joe.
Thriller fantascientifico coinvolgente e non banale che tocca un argomento che ci affascina da sempre: il viaggio nel tempo e le sue conseguenze.
Si incardina, senza uniformarvisi, nel lungo filone cinematografico innescato dal libro di Herbert George Wells "La macchina del tempo" del 1895.
Cosa succederebbe se potessimo tornare indietro e modificare il nostro presente? Se avessimo la possibilità di uccidere un Hitler bambino? O non saremmo forse noi a creare il disastro nel futuro con quella che crediamo un'azione necessaria per il bene dell'umanità? Siamo veramente noi a decidere?
La matassa si snoda poco a poco creando una climax ansiogena che non si ferma neanche alla fine.
Solo Fantascienza? Sì, ma non troppo. Non fosse che il viaggio nel tempo teorizzato dalla fisica contemporanea sia possibile solo verso il futuro: basterebbe solo una tecnologia capace di farci superare la velocità della luce e di creare degli stabili warmholes.
Qui si viaggia verso il passato: ci porta alla mente il paradosso del nonno e tutte le sue implicazioni che innescano in noi una curiosità morbosa.
Il regista Rian Johnson dice di aver scritto la parte di Joe proprio per il suo attore preferito Joseph Gordon-Levitt che infatti rende egregiamente. Le quasi tre ore al giorno di trucco hanno reso il suo viso da eterno ragazzino quasi irriconoscibile e affine a quello di Bruce Willis come sempre a suo agio negli "sparatutto".
Anche Emily Blunt adatta al suo ruolo di chiave di volta della vita di Joe.
Quentin Tarantino ha dichiarato che Looper è tra i suoi (pochi) film preferiti del 2012.
Trailer
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