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Visualizzazione dei post da luglio, 2010

Aforismi Woody Allen

Sempicemente il migliore.    -Che cosa hanno fatto i posteri per me?  -A scuola mi esclusero dalla squadra di scacchi a causa della mia statura. -Il leone e il vitello giaceranno insieme,ma il vitello dormirà ben poco. -Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico di domenica! -Mio nonno era un uomo molto insignificante.al suo funerale il carro funebre seguiva le altre auto -Leonard Zelig veniva spesso picchiato dai genitori.Abitavano sopra un bowling, ma erano spesso gli avventori del bowling a protestare per il troppo rumore! -Sono stato aggredito e picchiato, ma mi sono difeso bene.A uno ho addirittura rotto una mano:mi ci è voluta tutta la faccia, ma ce l'ho fatta. -Sono l'unico giocatori di scacchi che si è infortunato durante la preparazione fisica. -La mia ragazza mi ha detto che sono un verme. Forse è per questo che sto tanto bene in quella Grande Mela che è New York. -Mentalità divertente quella degli americani: nessuno ha

Nuova rubrica

Dopo la pubblicazione di varie recensioni, ho pensato fosse giunta l'ora di aggiungere qualche novità a questo fallimentare blog, cosa c'è di meglio di qualche bell'aforisma di attori, registi, film ecc? Buona estate a tutti e via con gli aforismi!!!

Il cacciatore

Tre amici, operai nelle acciaierie, partono per la guerra in Vietnam dove vengono catturati dai vietcong (che li torturano col rituale della roulette russa), ma riescono a fuggire: Michael riesce a rientrare nella vita di tutti i giorni, Steven sopravvive in ospedale dopo aver perduto le gambe e aver scoperto che la moglie ha avuto un figlio da un altro, Nick resta a Saigon dove diventa un professionista della roulette russa. La guerra vista da un punto di vista etico e non politico o storico; questo è il capolavoro di Michael Cimino che ebbe il coraggio di parlare del Vietnam prima di chiunque altro.  Diviso in 3 capitoli è ricco di metafore e simbolismi;il primo è un lungo prologo che vive di una dilatazione temporale pazzesca;lo scopo è quello di mostrare la vita dei protagonisti con i suoi tempi: le origini ucraine,le tradizioni,i caratteri,gli amori,il lavoro e gli svaghi;quello che viene mostrato è anche l’ultimo atto della giovinezza prima del passaggio all’età ad

Qualcuno volò sul nido del cuculo

Un piccolo malvivente, Randle Mc Murphy, dopo l'ennesima condanna, finge di essere pazzo per sfuggire al carcere e sceglie di "volare sul nido del cuculo", un modo di dire americano che significa andare in manicomio. Da subito si accorge che il soggiorno non sarà una vacanza: l'istituto è una sorta di lager tirato a lucido ed efficiente, dominato con pugno di ferro dalla signorina Ratched, una capo infermiera dispotica e severa. Gli ospiti non sono considerati persone ma casi clinici, trattati con umiliante paternalismo e imbottiti di farmaci. La lobotomia e l'elettroshock sono pratiche comuni, qualsiasi tentativo di recupero sociale è escluso. Mc Murphy assume nei confronti della donna un atteggiamento di beffarda condiscendenza e non perde occasione per punzecchiarla. Nel frattempo comincia a sobillare allegramente i pazienti provocando un po' di scompiglio: organizza una gita in barca, giochi d'azzardo e riesce persino a portare dentro due pro

Taxi driver

Travis Bickle (Rober DeNiro) non riesce a dormire:lavora tutta la notte e durante il giorno non chiude occhio.  Il taxi di Travis viene dalla nebbia dei tombini, emerge da un altro mondo, portandosi dietro il fumo che viene dal sottosuolo anche quando si ferma al bar con i colleghi: appare estraniato ed ambiguo agli occhi degli altri. Cosa riesce a vedere il taxi driver del mondo, offuscato dal peso di quell'insonnia perenne?  Nulla e frazioni di tutto: Travis non vede lucidamente, si abbandona su frazioni di spazio e tempo, su momenti dilatati, assorbe le bollicine d'aria di un'aspirina dilaniata dall'acqua, fa prove da giustiziere con la sua nuova 44 magnum. Lui è solo, la città gli si impone, lo accerchia, lo mastica e lo risputa, gli entra nel taxi nelle vesti della clientela più disparata, mentre le luci di uno, due o più semafori  gli rimbalzano sulla faccia e gliela colorano.  Tutti salgono nel suo taxi, quasi nessuno lo vediamo fisicamente uscire