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Sunset Boulevard (Viale del Tramonto)

"Questo è il Sunset Boulevard, il Viale del Tramonto ad Hollywood, sono circa le 5 del mattino, arriva la Polizia, la squadra omicidi col solito codazzo di cronisti. 
In una di queste sfarzose ville è stato commesso un delitto. Lo leggerete sui giornali del mattino e ne sentirete parlare alla radio, lo trasmetterà anche la televisione, perché questo è un fatto grosso e nella faccenda c'è coinvolta una diva del cinema. 
ma prima che gli altri vi raccontino questa storia deformandola, prima che i soliti gazzettieri a caccia di scandali se ne impadroniscano, sono certo che vi piacerebbe sapere la verità."


A parlare è Joe Gills (William Holden), sconosciuto soggettista di Hollywood. Il suo lungo flashback narra di come è arrivato a galleggiare nella piscina in questione.
Sei mesi prima, fuggendo per nascondere l'auto dagli emissari di una società finanziaria che volevano sequestrargliela, si imbatte nella sontuosa villa dell'ex stella del cinema muto, Norma Desmond (Gloria Swanson).
Norma gli offre di restare lì per aiutarla con la sceneggiatura del film che sta preparando per il suo sfavillante ritorno sul grande schermo: Salomè. Joe accetta, da un lato conturbato dal grandioso declino della diva, dall'altro perché vuole approfittare della sua opulenza per sfuggire ai creditori. 
Norma vive ancora nel passato, disprezza il sonoro ed è profondamente convinta che tornerà a breve sul grande schermo proprio con il suo film.

Si innamora di Joe e, quando questi la rifiuta, lo tiene legato a sé con un tentativo di suicidio. Egli torna, infatti, da lei con la promessa di non lasciarla più.
Tra i due nasce un rapporto ambiguo. Joe prova un misto di affetto e pena per la fragilità psichica della diva ed è perfettamente consapevole di alimentare il sogno impossibile di un ritorno alle scene, durante quella che è una prigionia dorata che va a favore della sua situazione economica e sociale.
Nel frattempo, a casa del suo migliore amico, conosce la fidanzata di questi, Betty, anch'ella scrittrice, di cui si innamora.
Inizia così la doppia vita del soggettista: di giorno asseconda i desideri della delirante Norma, di notte sgattaiola negli Studios per scrivere una sceneggiatura con Betty.
Insospettita dalle numerose uscite notturne di Joe, Norma lo fa seguire dal maggiordomo Max, suo ex marito e pigmalione, e, in preda alla gelosia chiama Betty per raccontargli della doppia vita che conduce Joe. In quel momento, questi, strappa la cornetta a Norma e invita Betty a recarsi lì per vedere il degrado in cui è costretto a vivere.
Dopo la visita di Betty, fuggita in lacrime, Joe fa i bagagli e volta le spalle a Norma, la quale lo insegue e gli spara.
La polizia la troverà delirante e ignara di ciò che la circonda, mentre si prepara per andare in scena.

La sapiente regia di Billy Wilder crea un noir senza tempo.
Crudo e sopraffino, il film narra del disagio psicologico dei divi del passato che non si rassegnarono al loro declino, dovuto all'avvento del sonoro, e della spietatezza di Hollywood.
Norma è la personificazione delle aspirazioni spezzate delle grandi star degli anni '20, osannate come divinità olimpiche e un attimo dopo dimenticate da tutti.
La sua psiche oscurata dall'ossessione per la giovinezza e il successo svanito, spaventa, ma, allo stesso tempo, affascina Joe e lo spettatore. La dimora che si è costruita è il tempio di sè stessa, prima bella e sgargiante, ora tetra e decadente, dove proietta e riproietta i suoi film e sperimenta i più sofisticati trattamenti di bellezza in attesa del suo grande ritorno.
Norma fa riflettere Joe su quanto sia diventato insensato e volgare il cinema: prima bastava un primo piano, un'espressione del volto, per esprimere le più disparate emozioni, ora non c'è più della poesia nelle pellicole.


La sublime scena finale, in cui Norma, splendida e imponente, scende la grande scalinata della sua villa credendo di essere al momento del suo grande ritorno e ammiccando, con occhi persi nel suo delirio, a quelle che crede macchine da presa, sugella tutta l'essenza profondamente drammatica del film.
Gloria Swanson, che fu veramente una diva del cinema muto, rende la sua interpretazione toccante ed indimenticabile.


Trailer: 




Frasi del film:

- Mi ricordo di voi, voi siete Norma Desmond, eravate grande! (Joe)
- Io sono ancora grande, è il cinema che è diventato piccolo. (Norma)

- Non si lasciano sole le grandi stelle. È per questo che sono stelle. (Norma)

- Riceveva ventimila lettere la settimana, gli uomini pagavano il suo parrucchiere per avere una ciocca dei suoi capelli, ci fu un Maraja che venne dall'India per avere una delle sue calze di seta. Quando la ottenne ci si strangolò. (Max)

- Le grandi stelle non hanno età. (Norma)


Curiosità:

- Per il ruolo di Joe Gills, erano stati chiamati Montgomery Clift, Fred MacMurray e Gene Kelly che rifiutarono, mentre Marlon Brando fu scartato perché poco famoso.
William Holden fu la scelta di ripiego, peraltro fortemente ostacolata dallo stesso Wilder, che, invece, lo scritturò successivamente per altri film.
- Anche per il ruolo di Norma Desmond furono precendentemente contattate altre dive del muto come May West, Mary Pickford e Greta Garbo. Gloria Swanson aveva delle affinità con il personaggio di Norma: dimenticata stella del muto che, nei quindici anni prima di Sunset Boulevard, aveva girato un solo film.
- Nel film sono presenti altri tre divi del muto: Buster Keaton, Anna Q. Nilsson e H.B. Warner 
- Wilder ha tratto ispirazione dalla vicenda dell'attrice degli anni '20, Mabel Normand, sospettata dell'omicidio dell'amante William Desmond Taylor: di qui il nome della protagonista.
Per dare all'abitazione di Norma Desmond l'aspetto di un luogo in decadenza, Wilder chiese inoltre ad alcuni cameramen di soffiare della pietra pomice sbriciolata, sull'obiettivo della cinepresa.
- Il film che proietta Norma nella sua villa è La regina Kelly, film interpretato dalla stessa Swanson, rimasto incompiuto per l'avvento del sonoro.

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